“Il diario del Priore” di Vito Pinto - Le Cronache
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“Il diario del Priore” di Vito Pinto

“Il diario del Priore” di Vito Pinto

di Monica De Santis

“Durante alcuni lavori al palazzo abbaziale di Castellabate viene ritrovato, in ambienti sino ad allora sconosciuti, il diario del Priore di quel cenobio benedettino, dom Leo Morelli, risalente al 1191. In esso si narra del Cavaliere Templare Romaldo d’Arles, partito da San Giovanni d’Acri, assediata dall’esercito di Saladino, per consegnare al Papa Celestino III, per volere del Gran Maestro Robert de Sablé, un cofanetto contenente documenti e una preziosa reliquia custodita sino a quel momento dai Templari”. E’ Vito Pinto, scrittore e giornalista salernitano a raccontare del suo nuovo romanzo “Il diario del Priore”, presentato lo scorso 8 luglio nel Salone d’onore del Castello di Castellabate. “Questo volume è nato dalla mia personale conoscenza di Castellabate – racconta l’autore – Mi piaceva inventare una storia, ambientata in questo luogo. C’erano degli elementi che hanno attirato la mia attenzione e curiosità, e così è nata questa storia che ha comunque dei fondamenti storici, perchè si svolge nella terza crociata, quindi 1191, che ha riferimenti storici come Riccardo Cuor di Leone, San Giovanni d’Acri, il riferimento storico del gran maestro dei Templari, di Papa Innocenzo III e poi ci sono dei riferimeti religiosi che riguardano i benedettini e in tutto questo contesto ho inserito una storia romanzata”. Il tutto ambientato come abbiamo detto in una Castellabate diversa da quella che oggi si conosce, ma già allora ricca di fascino… “Una Castellabate che ospita questa storia e che in verità racconto solo all’inizio del romanzo, perchè poi mi concentro sui personaggi di Castellabate che fanno parte di questa immaginaria vicenda storico religiosa”. La storia, come abbiamo detto, di questo giovane Cavaliere Templare diretto a Roma per consegnare questo cofanetto al cui interno vi è una coppa in terracotta che Joshua, artigiano figulo di Gerusalemme, aveva modellata e donata a Gesù Cristo la sera in cui fu celebrata l’ultima cena. Lo storico e professore emerito Andrea Cantalupo, che legge il diario del Priore su sollecitazione del sindaco locale, Costabile Spina, si mette alla ricerca della coppa giungendo fino al Vaticano, dove a reggere le sorti della Chiesa di Cristo è Papa Bartolomeo, primo pontefice di formazione greco-ortodossa. Ma quella coppa di terracotta è veramente il Sacro Graal? “Che sia veramente il Sancro Graal o meno, lo dovrà scoprire il lettore alla fine del romanzo. Perchè, leggendo il libro si scoprirà che c’è tutta una vicenda particolarmente intrigante per trovare questo cofanetto, per rintracciarlo, sono infondo passati 1000 anni, quindi non è facile riuscire a capire con precisione dove sia stato nascosto”. Dopo la presentazione di Castellabate, che ha ottenuto il consenso dei numerosi presenti, la prossima presentazione è per mercoledì a Vietri sul Mare sulla terrazza dell’Hotel Bristol. Poi si proseguirà a partire dal mese di settembre con altre presentazioni non solo sul territorio salernitano, ma in diverse città italiane.